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Il condizionamento
I condizionamenti culturali, a patto di leggerli integrati con le diverse eredità biologiche, sono davvero soverchianti nella condotta di ogni individuo e dei gruppi resi omogenei dalle medesime tradizioni. Essi costituiscono da millenni le basi del nostro comportamento e di quelle scelte che, forse ironicamente, vengono chiamate “libere”.
Questi messaggi acquisiti "sono" la cultura ed essi si andranno mescolando al patrimonio genetico "innato".
Natura e cultura quindi, a volte considerate separate o separabili senza tener conto dell'intimo legame che le tiene irrimediabilmente unite.
La prima, la cultura cioè, nasce dalla natura che ne è la matrice; a un certo punto tuttavia le si è rivoltata contro dando luogo a tutte le atrocità che il genere umano ha saputo inventare, in primo luogo la guerra.
Ma lo stesso concetto di cultura è vasto e articolato. E’ anche difficile definirlo ma è obbligatorio tenerne conto quando si pensa che tutto ciò che oggi è prodotto della mente umana, nel bene o nel male, non è altro che cultura.
L’uomo, con l’intelligenza che cresceva aumentava il valore di simboli e concetti come l’orgoglio, il possesso e tutto ciò che lentamente cancellava la coesione sociale precedente e, ciò che è più importante e grave, l’intima alleanza con la natura: essa aveva avuto nell’altruismo l’elemento fondamentale per la continuazione della specie.
È questo l’istinto primordiale, nascosto ma di eccezionale rilievo nel significato stesso della vita, nella fecondazione e nella conservazione della stirpe. Tutto ciò viene chiamato in modi diversi ma è soltanto “altruismo”.
Ed è proprio questo istinto, l’altruismo, che dovremmo rivalutare nella sua nobiltà culturale e nella sua funzione biologica.
Ci sia permesso di riandare a Socrate, riportando un suo pensiero (Platone, Resp. I,342):
«Perciò, Trasimaco, ripresi, non v'è alcuno, in alcuna forma di governo, che in quanto uomo di governo abbia di mira e prescriva il proprio utile anziché quello di chi gli è suddito e per cui egli stesso lavora.»
Non lo dovremmo mai dimenticare: troppo spesso i disagi degli umili passano accanto a noi che facciamo finta di non vederli.
Ma il condizionamento può essere anche provocato ad arte; intere società possono essere colpite e non c'è esempio più chiaro, nella sua turpitudine, di quanto ha detto Hermann Goering, alto gerarca nazista, al tribunale di Norimberga, prima della sua condanna:
«… è sempre facile trascinarsi dietro il popolo, che sia in una democrazia o in una dittatura. Il popolo… può sempre e essere condotto a obbedire alla volontà dei suoi capi... basta dirgli che è attaccato da nemici e accusare coloro che vogliono la pace di esporre il paese a gravi pericoli. Funziona allo stesso modo in qualunque parte del mondo».
Ed anche oggi milioni di giovani, senza alcuna colpa, vengono indotti alle guerre più crudeli sotto pressioni ideologiche di ogni tipo: politiche o religiose che siano. E questo condizionamento può avere radici antiche che non consentono di vedere strade diverse da quelle percorse dai padri e dai più lontani antenati.
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